Progetto BUON VENTO
Regata Internazionale Barcolana Trieste Ottobre 2019
Le attività sono state pianificate prendendo contatto e programmando le giornate di socializzazione, sport ed inclusione sociale con l’associazione ICS Consorsio Italiano Solidarietà di Trieste, con i coordinatori e gli operatori dei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo e Rifugiati. Sono state pianificate le attività anche in comunicazione con la Lega Navale di Trieste e gli organizzatori della Regata Internazionale Barcolana. Le attività previste sono state programmate preventivamente e realizzate a bordo della Barca a Vela Rosalmar di 12 m., in quanto non ci è stata data autorizzazione di condurre il Catamarano per motivi di sicurezza perché natante non incluso. L’itinerario è stato sempre concordato sempre valutando le condizioni meteo che sono al primo posto delle priorità. Sono state compiute le seguenti attivita’:-Incontro conoscitivo in data 08.10.2019 presso la sede di Consorzio Italiano Solidarietà di Trieste con gli operatori dei Centri di Accoglienza gestiti dalla suddetta associazione e con i referenti per raccontare il progetto e per conoscerci reciprocamente attraverso presentazione, video o slide, anche delle esperienze già svolte, per creare un clima di fiducia. Le uscite sono state nella stessa sede pianificate, con acquisizione documentazione e permessi di soggiorno. Le uscite in barca sono state realizzate a turno con i migranti accolti nei centri di accoglienza e con due operatori, per un totale di 13 persone a bordo. I ragazzi hanno potuto così anche alternarsi cosi da vivere in più persone l’esperienza e si è concordato insieme decidendo in accordo riguardo alla partecipazione del gruppo alla regata finale del 13 ottobre, nel rispetto delle scelte di ognuno. A bordo si sono alternati anche 2 operatori con conoscenza lingue inglese francese spagnolo, oltre gli istruttori vela, la psicologa e la coordinatrice. I partecipanti e gli organizzatori del progetto in accordo con la ATS Buon Vento hanno aderito alla campagna IO ACCOLGO per promuovere il diritto all’accoglienza e di inclusione universale.
il progetto “Buon Vento” ideato dai soci della nostra associazione e attuato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per lo Sport.
Le nazionalità dei ragazzi richiedenti asilo e rifugiati : Sri Lanka, Pakistan, Afghanistan, Siria, Iran, Iraq, Africa Sub Sahariana.
La regata è stato un momento di vera socializzazione e di prova insieme delle competenze acquisite nelle giornate precedenti ed ha messo a dura prova l’equipaggio composto da alcuni migranti richiedenti asilo per mancanza totale di vento. E’ stato emozionante però ritrovarsi insieme a gareggiare, affiancati da oltre 2000 barche e ogni partecipante ha ricoperto un ruolo all’interno della regata, acquisendo tecniche di gestione della barca anche senza vento, proteggendo l’imbarcazione con i parabordi da eventuali piccole collisioni, vista la prossimità con tante barche, percepire refoli e correnti, andature; la partecipazione è stata allietata anche da momenti insieme di convivialità e di piccoli pasti e aperitivi preparati insieme. Le attività si sono concluse alla ore 18.00.
A terra abbiamo cenato insieme a tutti i partecipanti per poi ripartire a bordo verso Otranto, per oltre 500 miglia. OBIETTIVI RAGGIUNTI: Costruzione di un percorso in Rete e on sinergia e di collaborazione con un’altra Associazione esperta nell’accoglienza migranti; conoscenza reciproca e cooperazione per la pianificazione delle attività di inclusione sociale a favore dei migranti; superamento delle barriere linguistiche e di socializzazione, attraverso le opportunità di far fare qualcosa di diverso ai migranti accolti in centri di accoglienza, in particolare in questo periodo storico di chiusura e stigmatizzazione verso i migranti richiedenti asilo e/o in protezione internazionale, gli operatori e i centri di accoglienza; realizzazione delle attività in un ulteriore territorio quale quello di Trieste, fortemente minato da difficoltà nell’inclusione dei migranti; rielaborazione dei processi emotivi/psicologici negativi vissuti e sedimentati durante la propria esperienza di vita nel percorso di fuga, trasformando un possibile rifiuto verso il mare, e quindi verso la vita, in esperienza positiva e costruttiva; integrazione con l’equipaggio a vela, con il gruppo, nell’apprendimento e nella quotidiana vita in mare; narrazione dei vissuti e apertura verso l’altro; accrescimento autonomia, opportunità e capacità relazionale e gestionale del sé, del gruppo.