Progetto BUON VENTO
Regata Pizzomundo CUP 2019
In data 13 settembre le barche Buon Vento insieme ad altre 50 imbarcazioni hanno lasciato il sicuro porto di Manfredonia per affrontare la regata; i ragazzi partecipanti hanno scelto liberamente di vivere questa forte esperienza e senza alcuna forzatura, in modo libero e autonomo, hanno dato l’adesione. Sono state compilate e fatte loro tessere FIV (Federazione Italiana Vela) per assicurazione e consegnate ad ognuno. A bordo di Rosalmar cinque ragazzi minori a rischio inseriti nella comunità di accoglienza Casa Famiglia Speranza di Manfredonia, l’istruttore vela ed un operatore del Progetto Buon Vento; a bordo el catamaranoi Maui quattro minori a rischio di Coworking Smart Lab (Progetto Un’impresa per amica) di Manfredonia, un ragazzo con gravi problemi di deambulazione non vedente, la sua giovane e intraprendente mamma, un istruttore vela, la referente ed un’operatrice del Progetto Buon Vento.
I ragazzi, in accordo con i referenti dei centri hanno dato disponibilità spontanea a voler partecipare alla regata, in una selezione naturale, visto che molti ragazzi avevano partecipato già alle attività sportive svolte durante settimana sulle due barche. La Regata ha messo a dura prova l’equipaggio a causa dei venti irregolari che si sono succeduti durante l’arco della giornata fino a Vieste, con boline larghe e strette per raggiungere le boe predisposte durante la gara.
L’umore e l’entusiasmo dei ragazzi è stato sempre altissimo e adrenalinico. In particolare, Bartolomeo, un ragazzo con gravissimi problemi di deambulazione, vista e alimentazione ha partecipato in ogni istante alla regata, percependo ogni cambiamento del vento e della natura attraverso l’espressione evidente del suo volto sorridente e la manifestazione di suoni che accompagnavano ogni suo soffio verbale in piena sintonia con il vento intorno. Vivere insieme a lui questa esperienza ha portato gioia e condivisione in tutti, oltre che empatia e capacità di percepire il mare, la vela e ogni elemento della natura attraverso ulteriori sensi, spesso dormienti o intorpiditi dalla apparente normalità. La regata ha regalato moltissimi momenti emozionanti, oltre che ha ottimizzato la capacità di relazione, di collaborazione, di ascolto e di orientamento corporeo.
il progetto “Buon Vento” ideato dai soci della nostra associazione e attuato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per lo Sport.
Dopo aver superato le boe di arrivo alle ore 18 le imbarcazioni, una dopo l’altra a seconda del loro arrivo si sono ormeggiate nel porto di Vieste e i ragazzi sono stati accompagnati nel Residence I Melograni per rilassarsi in piscina, giocare insieme e godersi il relax, dopo la giornata faticosa.
In serata abbiamo partecipato alle pre-premiazioni e insieme abbiamo cenato e festeggiato. Il giorno dopo, dopo una piccola colazione, siamo ripartiti per il secondo step della regata per rientrare su Manfredonia, giornata che si è svolta per lo più con pochissimo vento e con leggere andature di poppa che hanno spinto le barche fino al loro arrivo nel porto.
I ragazzi hanno approfittato per socializzare a bordo, imparare di più termini e tecniche di regata, preparare e mangiare anche qualche buon panino. La premiazione sì è svolta in serata e con grande sorpresa i partecipanti del progetto Buon Vento a bordo del catamarano Maui sono saliti anche sul Podio della Pizzomunno Cup e sono stati premiati per aver raggiunto il 3° posto della Classe Multiscafi con grande felicità di tutti. Il 16 settembre il Catamarano Maui è stato riportato indietro, solcando le 200 miglia per rientrare su Porto Cesareo con a bordo gli operatori del Progetto, la coordinatrice e l’istruttore vela Patrizio Schifa.
La barca Rosalmar è rimasta nel porto di Manfredonia, in attesa di ripartire per la Regata Internazionale Barcolana a Trieste.
OBIETTIVI RAGGIUNTI Potenziamento dell’autostima individuale e dei processi di socializzazione, attraverso lo sport, la cooperazione ed il lavoro di squadra che ha permesso un realistico superamento delle barriere personali, sociali e relazionali; i ragazzi partecipanti hanno avuto modo di raccontarsi e di intrecciare relazioni positive; miglioramento della sfera del quotidiano e nelle relazioni, riducendo il rischio di chiusura, di stigma, di esclusione cronica e di marginalizzazione, grazie alla valorizzazione delle risorse, esigenze, abilità; realizzazione di percorsi di rete con altri attori sociali e ulteriore territorio; opportunità inedite e nuove per i ragazzi con gravi problemi di disabilità psico-fisica e per i minori accolti nei Centri e nelle Comunità di partecipare ad attività sportive e di fare esperienza in barca; collaborazione in RETE con associazioni, enti istituzionali, comuni, comunità di altri territori per trasferire le opportunità di inclusione sociale attraverso lo sport della vela ad ulteriori realtà.